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Jean-François Bergier: Storia e contemporaneità

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Jean-François Bergier, già professore di Storia economica presso l’Università di Ginevra, poi presso il Politecnico Federale di Zurigo e a Parigi,alla Sorbona; studioso della realtà elvetica che molto ha contribuito anche al rinnovamento degli studi sulla storia del mondo alpino è diventato noto presso un più vasto pubblico nel 1996, quando dal Consiglio Federale elvetico ebbe l’incarico di presiedere la “Commissione Indipendente d’Esperti Svizzera – Seconda guerra mondiale” (CIE). A quest’ultima si chiedeva di stendere un rapporto che facesse chiarezza sulle molte e discordanti letture che all’epoca si davano sul comportamento tenuto dalle autorità elvetiche durante la Seconda Guerra Mondiale. Sollecitata dalle pressioni dell’opinione pubblica e non esente da riflessi politici che andavano al di là delle problematiche nazionali, l’indagine doveva dare risposte su temi cruciali: su quali fossero stati i rapporti intrattenuti dalla Svizzera con la Germania Nazista, su quale fosse stata in realtà l’accoglienza offerta agli ebrei e ai rifugiati politici e infine si doveva rispondere in merito alla questione sempre aperta dei depositi di capitali presso le banche elvetiche e sulla restituzione di quelli in giacenza.

Come è noto, la sintesi dei risultati ottenuti in cinque anni di indagini dalla “Commissione Bergier” venne pubblicata in un dossier di oltre 11.000 pagine, vi si individuavano luci ed ombre di un passato difficile che induceva a riflettere sulle modalità con cui a qui tempi la Svizzera applicasse il principio di neutralità. Pertanto le considerazioni in merito ai temi originari andavano dilatandosi sul come la Svizzera si fosse comportata durante la Seconda guerra mondiale. Quale politica venne da questa adottata nei confronti dei rifugiati? E ancora: cosa sapevano le autorità e la popolazione circa il destino di quegli ebrei che venivano respinti alle frontiere?. Quale funzione ebbe il traffico ferroviario di transito sul territorio della Confederazione?

Tali questioni che hanno animato, e animano ancora oggi, il dibattito pubblico e politico, molto interessano anche la realtà italiana, e pertanto, a pochi anni dalla scomparsa di Jean François Bergier e a vent’anni dall’istituzione della “Commissione di Esperti Indipendenti”, gli enti promotori dell’Università degli Studi di Milano hanno inteso promuovere una occasione di incontro per riprendere le fila di tali problematiche e riflettere sulla funzione della storia oggi nel suo rapporto con la politica e con la divulgazione. L’occasione viene a presentarsi anche alla luce della recente traduzione in lingua italiana del volume di Piero Boschetti, La Svizzera e la Seconda guerra mondiale nel Rapporto Bergier, Giampiero Casagrande editore in Lugano e Milano 2016 (originariamente pubblicato nel 2004 in lingua francese) con l’intento far conoscere presso un pubblico più vasto, in modo più sintetico e discorsivo i contenuti del Rapporto della Commissione di esperti.

Jean-François Bergier. Fra Storia e Contemporaneità
Sala Napoleonica, Via Sant’Antonio 12, martedi 10 ottobre 2017, ore 18

Con Alfredo Canavero, Marina Cavallera, Antonino De FrancescoSandro Guzzi-HeebGeorg Kreis, Sergio Romano e Gianluca Vago

 

 

10 ottobre 2017
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